Auguri di Buona Pasqua dal parroco
Carissimi Parrocchiani e Fedeli del Santuario,
il tempo di questa faticosissima Quaresima è passato e non abbiamo certo dovuto inventarci atteggiamenti né operare scelte improntate all’essenzialità per prepararci a questa Santa Pasqua, in quanto di penitenza ne abbiamo dovuto tutti vivere in abbondanza, privati come siamo stati di tantissime cose essenziali e preziose, comprese le liturgie e le celebrazioni della Settimana Santa e di questa Santa Pasqua di Risurrezione.
Ma cosa possiamo (e potremo perché non è certo finita!) trarre da questa esperienza del tutto imprevista, inimmaginabile e tremenda? Che segno potrà lasciare dentro di noi? Come cambierà la nostra vita? Sono domande importanti che credo tutti ci portiamo dentro o che comunque dobbiamo o dovremo porci.
Vi riporto alcune parole del nostro Vescovo Claudio e di Papa Francesco tratte dalle loro rispettive omelie della Domenica delle Palme di una settimana fa, che possono aiutare nel darci le risposte che cerchiamo.
Dice il nostro Vescovo:
“Molti affermano che dopo un’esperienza come questa non potremo tornare come prima, cambieranno tante cose nella società, nel nostro modo di pensare e anche nella Chiesa, che saremo migliori…però non ne sono convinto, non so se il cambiamento sarà necessariamente un miglioramento, perché per cambiare dovremmo cambiare il nostro cuore, non le cose esteriori: da un cuore egoista nasceranno soluzioni basate sull’egoismo, da un cuore buono nasceranno soluzioni improntate al bene. Il racconto della Passione che abbiamo ascoltato dal Vangelo, invita ciascuno di noi a seguire Gesù, perché se noi assomigliamo a Gesù, ai suoi sentimenti, allora diventiamo come lievito e queste circostanze nuove potrebbero aiutarci ad essere più capaci di relazioni tra noi, più attenti ai poveri. Se invece non ci facciamo accompagnare da Gesù, il rischio è che chi è ricco diventi sempre più ricco e chi è povero lo diventi sempre di più…..”
E Papa Francesco afferma:
Cari fratelli e sorelle...., il dramma che stiamo attraversando in questo tempo ci spinge a prendere sul serio quel che è serio, a non perderci in cose di poco conto; a riscoprire che la vita non serve se non si serve. Perché la vita si misura sull’amore. Allora, in questi giorni santi, a casa, stiamo davanti al Crocifisso - guardate, guardate il Crocifisso! -, misura dell’amore di Dio per noi. Davanti a Dio che ci serve fino a dare la vita, chiediamo la grazia di vivere per servire. Cerchiamo di contattare chi soffre, chi è solo e bisognoso.
Cari amici, guardate ai veri eroi, che in questi giorni vengono alla luce: non sono quelli che hanno fama, soldi e successo, ma quelli che danno sé stessi per servire gli altri. Sentitevi chiamati a mettere in gioco la vita. Non abbiate paura di spenderla per Dio e per gli altri, ci guadagnerete! Perché la vita è un dono che si riceve donandosi. E perché la gioia più grande è dire sì all’amore, senza se e senza ma. Dire sì all’amore, senza se e senza ma come ha fatto Gesù per noi.
Sta ad ognuno di noi, carissimi fratelli e sorelle, scegliere di fare proprie queste parole, di lasciarci prendere dal Vangelo, di lasciarci illuminare e condurre dalle sue pagine di vita, al fine di operare in noi i giusti cambiamenti orientati dalla logica dell’amore, del dono di sè, della carità. Allora la nostra sarà una vita da veri cristiani, sarà una vita da risorti!
Per gli auguri pasquali di tutti noi frati vi rimando al breve video che potete vedere cliccando al seguente link:
Un abbraccio fraterno e paterno ad ognuno di voi.
Il parroco p. Nando