Il grande patrono: approfondimento
Fin dal 1922 ( appena completata la costruzione del campanile ) P.Bressan si era proposto l’arduo compito di rinnovare completamente le strutture architettoniche del Santuario dell’ Arcella per conferire un aspetto più consono, e allo stesso tempo “più maestoso”, allo storico luogo indissolubilmente legato al Taumaturgo. Ma i mezzi finanziari erano decisamente insufficienti – aveva in cassa solo 500 lire dell’epoca – una somma irrisoria per poter affrontare un programma così impegnativo. Ebbe allora la luminosa idea, sostenuta dalla sua fede incrollabile in S. Antonio, di chiedere aiuto a tutti i devoti del Santo sparsi dovunque sulla Terra, affinchè con il loro aiuto fosse possibile realizzare la grande opera.
Chiesta ed ottenuta l’approvazione dei Superiori, nel 1925 egli stampò il primo numero del bollettino antoniano che si intitolava come le ultime parole pronunciate dal Santo morente all’ Arcella. “ VEDO IL MIO SIGNORE “ ( video Dominum meum ) furono parole di buon auspicio, perché “il foglietto” incontrò subito accoglienza e fortuna tra i devoti . All’inizio ci volle un grande lavoro di raccolta di indirizzi e di nominativi delle personalità presenti in Italia e all’estero, fino alle Americhe ! In questo faticoso e certosino lavoro a P. Bressan non mancò la preziosa collaborazione dei Confratelli e di molti giovani del Circolo Parrocchiale dell’ Arcella.
Gli indirizzi dattiloscritti venivano incollati a mano dai giovani volontari sulle singole copie del bollettino, un lavoro veramente faticoso, ma necessario e prezioso, che ben presto cominciò a produrre i suoi frutti. Le offerte cominciarono a giungere copiose, tanto da permettere di dare inizio ai lavori per l’ampliamento del santuario il 19 Ottobre del 1927, in tempo utile per essere completati entro la primavera del 1931 anno delle celebrazioni del VII Centenario della morte di S. Antonio.
In prossimità di questa straordinaria ricorrenza si giunse alla straordinaria tiratura di oltre 210.000 copie mensili del bollettino che veniva regolarmente spedito e recapitato a mezzo posta .
Dietro alle generose offerte dei devoti si aprì all’occhio attento di P. Bressan tutto un mondo nuovo, un mondo che richiedeva il conforto di una parola, di una preghiera e anche di un aiuto. Così “ VIDEO DOMINUM MEUM “rapidamente diventò un centro di attività che si sviluppò secondo le esigenze della grande ed eterogenea famiglia dei suoi lettori, specialmente di quelli che avevano dovuto prendere la strada dell’ emigrazione in un’epoca travagliata in cui la miseria, purtroppo, era fedele compagna di casa di tanti italiani.
Pur restringendo la sua area di diffusione durante il periodo della guerra 1940 – ’45 il bollettino continuò ad arrivare , dov’era possibile, anche durante gli anni più difficili del conflitto (1944 – 45) portando una luce di speranza e di conforto in molte case. Superati gli anni difficili della seconda guerra mondiale il mensile riprese rapidamente contatto con i molti abbonati sparsi nei diversi continenti, mantenendo la sua consueta impronta editoriale anche dopo la scomparsa del suo fondatore ( 1951)
Agli inizi degli anni ’60 del Novecento si fece sentire la necessità di offrire agli assidui lettori dei contenuti più in linea con i profondi cambiamenti sociali che stavano investendo sia la società italiana, sia più in generale quella mondiale.
I rapidi progressi tecnologici portarono alla ribalta nuovi temi sociali e nuovi problemi culturali. Attenti a queste mutate realtà i nuovi Direttori del periodico pensarono opportunamente di trasformare il vecchio bollettino del santuario in una più moderna ed aggiornata rivista.
Nacque in questo contesto “ IL GRANDE PATRONO “ erede del già glorioso bollettino Video Dominum Meum . P. Guido Masnovo fu l’artefice di questa importante trasformazione sia di contenuti, sia dotandola rivista di una veste editoriale più attraente, colorata, ricca di servizi fotografici ad illustrazione dei contenuti. Nel decennio degli anni 70/80 la direzione de IL GRANDE PATRONO venne curata da P. Ruggero Lotto, con la collaborazione anche di numerosi laici che contribuirono a rendere più ricco e attraente di contenuti storici e culturali il mensile Successivamente la rivista fu seguita da numerosi altri Padri Direttori, tra i quali P. MARCO TASCA, attuale Ministro Generale dell’ Ordine dei Frati Minori Conventuali.