Il patronato di S. Antonio d'Arcella
INFORMAZIONI VARIE
Iniziativa per il Nuovo Patronato: Ci sto anch'io!
E' possibile contribuire allle spese sostenute, facendo proprio un 'pezzetto' di Patronato, della nuova Cappella S. Francesco con le sue opere d’arte e l’arredo, dei giochi del parchetto, delle attrezzature o dei nuovi impianti di gioco/sport, dell’allestimento della nuova sala polivalente, ecc..
Per contribuire:
- a mano direttamente al parroco
- tramite conto corrente postale intestato a "Associazione Il Grande Patrono - Via Bressan 1 - 35132 Padova" c/c n. 11649357 specificando nella causale "iniziativa Patronato - Ci sto anch'io" ed il nome che si vuol far comparire nella targa.
Per informazioni, vedere il depliant allegato alla fine di questa pagina.
STORIA
Fin da subito il Circolo dell’ Arcella si distinse per l’impegno formativo e culturale dei suoi membri, con ripetuti attestati e riconoscimenti ottenuti da Enti ed Autorità Ecclesiastiche, attraverso le stimolanti “gare di cultura religiosa e civile” che mettevano a confronto la preparazione, l’iniziativa e la caratura intellettuale della gioventù cattolica cittadina e diocesana dell’ epoca.
La presenza dei Frati Minori Conventuali ( i Frati del Santo ) ufficialmente ritornati all’ Arcella nel 1905 diede nuovo impulso al già fiorente circolo giovanile, espandendone progressivamente il raggio di azione attraverso sempre nuove iniziative, sia di carattere formativo , sia di tipo ludico ricreativo. Nasceva così la multiforme ed articolata struttura del “PATRONATO” che si arricchiva continuamente di gruppi e di forme aggregative di grande richiamo per i giovani presenti nel Quartiere dell’ Arcella, che stava allora sviluppandosi a Nord della Stazione Ferroviaria, ma attraendo per l’ originalità delle proposte anche molti giovani di altri quartieri cittadini.
Nel 1922 nascevano, tra le altre, quelle che per lungo tempo saranno le colonne portanti dell’ attività giovanile del Patronato:
la UNIONE SPORTIVA e POLISPORTIVA ARCELLA
La SOCIETA’ COMICO ARTISTICA PATRONATO ARCELLA (S.C.A.P.A)
E’ facile, quindi, comprendere come molti giovani abitanti all’Arcella, ricchi di talento e di doti non comuni trovassero un ambiente ideale nel PATRONATO per crescere moralmente ed intellettualmente, stimolati dal contatto con tanti giovani “ Frati Assistenti “ che condividevano con loro l’entusiasmo e lo slancio giovanile e la ricchezza della loro solida formazione religiosa, intellettuale ed artistica.
Scorrendo i registri del “glorioso Circolo” conservati negli archivi troviamo, non senza qualche sorpresa, alcuni dei più bei nomi della storia artistico culturale padovana, e non solo padovana :
GIUSEPPE MINCATO, delicato e gustoso pittore veneto di origine sclediense, capocomico e fondatore della prima filodrammatica locale: ”S.C.A.P.A.” ( Società Comico Artistica Patronato Arcella ) . Particolarmente interessante di questo artista è il quadro “ Paesaggio Antoniano “ dipinto nel 1933 , ove compare il Santuario dell’ Arcella emergente ancora da vaste distese prative.
GASTONE BREDDO, geniale artista (pittore) di levatura nazionale che diventerà Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, di cui ricordiamo il celebre scherzo fatto a P. Bressan con l’imitazione perfetta della firma di Gabriele D’Annunzio eseguita sul registro dei visitatori illustri del Santuario ( cfr. - G. TOFFANIN – in “Le strade di Padova”, p, 51- Newton & Compton Editori s.r.l. - Roma – 1998)
EZIO RIONDATO, straordinario e raffinatissimo uomo di cultura, presidente per lunghi anni dell’Accademia Patavina di Scienze Lettere ed Arti, docente universitario e Presidente della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
PIETRO SCHIANO, Presidente Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana e Senatore della Repubblica per alcune Legislature. Solo per ricordare i nomi più noti, senza dimenticare però la nutrita schiera di personaggi impegnati nei più svariati campi della vita civile ed amministrativa della città.
Se il “Circolo Giovanile” era divenuto via, via, il punto di riferimento principale per i giovani intellettuali, alcuni spesso dotati di autentico talento artistico, e degli ancor pochi ma attivissimi studenti universitari, l’attenzione e l’iniziativa dei Dirigenti e dei Frati Assistenti non aveva tralasciato di occuparsi anche dei più piccoli e dei tantissimi ragazzi che abitavano all’ Arcella, spesso i meno attrezzati economicamente e culturalmente, che in numero crescente frequentavano gli spazi e le strutture che il Patronato metteva a loro disposizione: campo di calcio, sala teatro ecc.
Il rapido inurbamento della zona e la prolificità, allora altissima soprattutto tra le classi popolari che costituivano la maggioranza della popolazione, richiedevano attrezzature sempre più ampie ed aggiornate per rispondere alle nuove esigenze sociali ed educative.
Questo fiorire di iniziative di straordinaria importanza educativa e formativa per la gioventù venne traumaticamente interrotto e sconvolto dalle due guerre mondiali che travolsero l’ Italia e l’ Europa nella prima metà del ‘900.
Furono soprattutto gli eventi della seconda guerra mondiale che portarono lutti e rovine dovunque, ma soprattutto all’ Arcella, distruggendo anche gli edifici del Patronato già in parte costruiti con grandi sforzi economici e con il largo contributo del volontariato locale.
Ma anche l’avvento della dittatura fascista aveva complicato e limitato non poco l’opera educativa dell’ istituzione. Nel 1931, nel momento più caldo dello scontro tra l’ Azione Cattolica ed il Fascismo, il Patronato aveva subito l’incursione di una “squadraccia fascista” che aveva cercato e sequestrato i registri con i nominativi dei giovani iscritti al Circolo Giovanile, rompendo i vetri degli armadi perché nessuno dei presenti aveva voluto consegnare le chiavi, non ostante le violente minacce !
Per ovviare al grave problema derivato dall’ordine di scioglimento di tutte le organizzazioni giovanili non fasciste, imposto dal Regime, si dovettero ridefinire e limitare le multiformi attività del Patronato classificandole esclusivamente sotto la forma (… di copertura) di istruzione catechistica, e concentrandole nel solo spazio domenicale, per evitare concomitanze con le altre attività giovanili obbligatorie imposte dal Regime.
In questa situazione, per garantire la necessaria presenza prolungata dei ragazzi, e permettere comunque lo svolgimento del maggior numero di attività possibili, venne inventata e offerta a tutti i ragazzi… “la colazione “ a base di caffelatte e pane fresco (il “Pane di S. Antonio”) . Un espediente – questo - che in anni di particolare penuria alimentare e diffusa povertà ebbe un successo immenso …garantendo la presenza assidua e numerosissima dei ragazzi e dei giovani.
Distrutta la vecchia sala teatro del Patronato durante un bombardamento del 1944, danneggiato gravemente anche il plesso del settore femminile del Patronato costruito nel 1924 e allora situato all’ angolo tra Viale Arcella e via St.no dell’ Arzere, salvo miracolosamente il Santuario Antoniano,
al termine della Guerra 1940 – ’45 l’ Arcella si presentava come una desolata landa coperta di rovine dove il 96% degli edifici era stato distrutto dalle bombe.
Eppure anche negli anni drammatici e di grandi difficoltà economiche dell’immediato dopoguerra il Patronato dell’ Arcella fu tra i primissimi edifici di notevoli dimensioni ad essere ricostruito, grazie soprattutto all’intraprendenza di P. Ludovico Bressan e alla generosità di moltissimi arcellani tra i quali merita un ricordo particolare l’ Arch. Armando Scarabottolo.
Nell’Aprile del 1946, infatti, il nuovo fabbricato era già ultimato ed inaugurato ufficialmente .
Ampio per quanto possibile, secondo quanto le disponibilità economiche del momento potevano consentire. Venne costruito con mezzi e soluzioni tecniche che oggi considereremmo alquanto spartane, ma che per l’epoca e nel contesto immiserito del periodo postbellico, erano ritenute più che idonee o addirittura di ampie vedute.
A stretto giro (1948) veniva inaugurata anche la sala del nuovo CINEMA TEATRO “ NAZIONALE” con una capienza di oltre 600 posti, dotando il palcoscenico di impianto luci e attrezzature per le scene decisamente all’avanguardia forniti dalla Ditta specializzata “Montecamozzi” di Milano.
Insomma le attrezzature del risorto Patronato dell’ Arcella venivano impostate per mantenere il livello di eccellenza che la tradizione e la fama ormai da tempo acquisita dal centro parrocchiale antoniano richiedevano.
Nel 1951, quale ultimo atto di attenzione e di amore per il “suo Patronato”, il P. Bressan – già gravemente ammalato – acquistava un nuovo grande appezzamento di terreno per ampliare verso Est la già consistente area scoperta destinata alle attività sportive giovanili, nasceva così il nuovo grande CAMPO DA CALCIO di misure regolamentari che veniva subito intitolato a P. Ludovico Bressan, morto proprio nel mese di Novembre del ’51.
Il fiorire di attività sportive, ricreative e culturali tra gli anni ’50 e ’60 rendeva il Patronato dell’ Arcella un vero e proprio centro di attrazione per tutti i giovani e i ragazzi del grande Quartiere cittadino, ma era la consolidata tradizione di impegno artistico e culturale del Centro Giovanile a gareggiare addirittura con iniziative di altre Istituzioni cittadine quali: L’ Antonianum dei Gesuiti, o il Patronato del Santo dei Giuseppini del Murialdo.
IL CINEFORUM organizzato negli anni ’60 dagli intraprendenti giovani universitari del centro giovanile competeva per livello e organizzazione con le migliori rassegne cinematografiche presenti in città, annoverando quasi trecento iscritti, avvalendosi delle migliori attrezzature di proiezione soprattutto dopo che tra il 1966 - ‘67 il CINEMA – TETRO era stato completamente rimodernato con un elegante intervento di arredo disegnato dall’ Architetto Sergio P. Caramel.
Se le attività culturali offerte ai giovani trovavano i lori punti di forza nelle rassegne del CINEFORUM e nella nuova e sempre ben documentata BIBLIOTECA – EMEROTECA, dove pure si tenevano interessanti CONFERENZE SU TEMI DI ATTUALITA’ SOCIALE svolte da relatori preparatissimi e di notevole richiamo, l’area educativa delle attività sportive non era da meno con le sue molteplici squadre di CALCIO, BASKET, PALLAVOLO e più tardi di BASEBALL e SOFTBALL .
Interventi continui di aggiornamento degli impianti e delle strutture recettive hanno mantenuto fino ad oggi il Patronato dell’ Arcella sempre all’altezza delle esigenze e delle nuove istanze che l’evoluzione del Quartiere e più in particolare della popolazione giovanile hanno posto all’ istituzione. Si può dire senza ombra di retorica che una larga parte della gioventù dell’ Arcella è cresciuta intorno al suo Patronato.
L’affetto della popolazione locale verso l’ ormai più che centenaria istituzione, sentita da sempre come “la casa comune degli arcellani” si coglie soprattutto durante le tradizionali feste ospitate negli ampi spazi del centro parrocchiale : l’antica SAGRA delle NOCI (dal 1792) che si svolge tra la prima e la seconda domenica di Settembre, IL PALIO di “SANT ’ ANTONIN e la frequentatissima “FESTA DELLO SPORT” che si tiene a Giugno in concomitanza con le celebrazioni Antoniane
Lo storico padovano Giuseppe Toffanin, profondissimo conoscitore della realtà padovana scriveva nel suo volume “Le strade di Padova” : ….” se vi sono dei Padovani rivendicanti una particolare loro provenienza extra – urbana, questi sono quanti sono nati all’ Arcella “ .
La fucina di questa forte – e tutt’ora viva - identità locale deve essere cercata senza ombra di dubbio nel PATRONATO che è stato, e continua ad essere un impareggiabile luogo di incontro, di formazione umana e spirituale. Oggi più che mai un sicuro punto di integrazione culturale della nostra Società pluralista e multietnica.